
INCONTRO A GORLE CON L’UNIONE BERGAMASCA CONSUMATORI.
Vi aspettiamo numerosi, verranno trattati argomenti di grande interesse e potrete porre le vostre specifiche domande ai nostri legali presenti in sala.
Vi aspettiamo numerosi, verranno trattati argomenti di grande interesse e potrete porre le vostre specifiche domande ai nostri legali presenti in sala.
Acquistare a casa senza fila e senza stress con un consulente a propria disposizione che illustra le caratteristiche di beni e servizi e la possibilità una volta concluso l’acquisto di cambiare idea esercitando il recesso: sono i vantaggi della vendita a domicilio, un settore che non conosce crisi e anzi registra un volume di affari di circa 2.9 miliardi di euro, in crescita nel 2017 del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente.
L’altra faccia della medaglia è il rischio di truffe e raggiri che purtroppo, anche a livello psicologico è ancora più forte quando si apre la porta della propria abitazione ad uno sconosciuto: per questo noi dell’Unione Nazionale Consumatori, in collaborazione con Avedisco-Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori, abbiamo realizzato una guida per fornire ai consumatori gli strumenti adeguati per cogliere il “bello delle vendite porta a porta”.
SCARICA LA GUIDA VENDITA A DOMICILIO
La guida in poche pagine accompagna il consumatore nelle vendite a domicilio, da quando apre la porta di casa, dando quindi le indicazione per riconoscere un incaricato alle vendite affidabile, passando per il pagamento e poi eventualmente il diritto di recesso, tutto sottoforma di domandee risposte a misura di consumatore. Alla fine 10 consigli pratici riassumono tutto ciò a cui prestare attenzione per gli acquisti porta a porta: chiedere all’incaricato di mostrare il tesserino di riconoscimento e di illustrare le caratteristiche dei prodotti e condizioni d’acquisto, controllare la presenza sul contratto di adempimenti per la tutela della privacy e conservare la copia dell’ordine: sono solo alcuni dei consigli che semplificano il rapporto tra consumatore e venditore.
Ad impreziosire la guida, la testimonianza di due rappresentanti delle Autorità che regolano il settore delle vendite a domicilio: Giovanni Calabrò, Direttore Generale per la Tutela del Consumatore dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Giuseppe Busia, Segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali.
Insomma, prima di affidarsi alla vendita a domicilio per l’acquisto di aspirapolveri, surgelati o robot da cucina (che risultano tra i prodotti più venduti) date un’occhiata alla nostra guida e in caso di problemi contattate gli esperti della nostra associazione attraverso gli sportelli in home page.
“L’Unione Bergamasca Consumatori, tramite i propri avvocati, ha depositato due ricorsi (un terzo è in fase di deposito) avanti il Tribunale di Bergamo per la nomina di un perito estimatore dei diamanti per investimento venduti ai risparmiatori che si sono rivolti alla nostra associazione.
Il Tribunale di Bergamo ha fissato per il giuramento del perito e la predisposizione del quesito l’udienza del 04 Ottobre 2018.
Il procedimento promosso dai nostri avvocati prevede anche il formale tentativo di conciliazione con la banca con riferimento al risarcimento dei danni patiti dai risparmiatori”.
La strada sembra essere quella di una perizia: un accertamento tecnico da parte di un esperto designato dal Giudice Civile per verificare l’effettivo valore dei diamanti oggetto della querelle.
Più esattamente precisa l’Avvocato Forcella che per l’Unione Consumatori assiste una trentina di persone, “interessa individuare il valore sia al momento dell’acquisto delle pietre preziose, sia il loro valore attuale”.
Ovvero interessa anche capire se i diamanti siano stati o meno venduti a un prezzo superiore al loro valore di mercato. “Abbiamo fatto istanza – spiega il legale, che con questo ricorso chiama in causa l’ex Credito Bergamasco, ora assorbito in Banco Bpm – il giudice dovrà valutarla e, soprattutto, cercare un esperto gemmologo che sia al tempo stesso preparato sul tema e non collegato ad alcuna delle parti in causa”.
La vicenda, su cui ora la parola passa al tribunale civile di Bergamo, vede coinvolti a livello nazionale circa 50 mila compratori (un migliaio in Bergamasca) che, tra il 2011 e il 2015, hanno acquistato dalla Intermarket Diamond Business diamanti con valore medio di circa 10.000 euro il pezzo: pietre che si sarebbero però rivelate di valore nettamente inferiore.
Altre banche che avevano proposto l’acquisto ai clienti hanno già optato per il rimborso.
Unica a non averlo ancora fatto è appunto Banco Bpm: “Avevamo unicamente il ruolo di segnalatrice di IDB – chiarisce la Bpm -. Stiamo valutando caso per caso.
Nel mese di giugno 2017 un nostro assistito contattava telefonicamente un inserzionista che aveva messo in vendita la propria autovettura (una Audi modello A3 al prezzo di euro 20.000,00), su un sito web specializzato (Autoscout). Dopo una serie di contrattazioni e scambi di informazioni tramite cellulare, i due si accordavano sul prezzo finale di euro 18.000,00 da pagare con vaglia postale circolare.
Il sedicente inserzionista, infatti, in cambio dell’auto, richiedeva al nostro assistito il pagamento tramite vaglia postale circolare, essendo titolare di conto corrente presso Poste Italiane, ed a garanzia circa la reale volontà di acquistare l’autovettura pretese una foto del vaglia postale di euro 18.000,00, da inviare via e-mail all’indirizzo indicatogli dal truffatore.
Una volta ricevuta l’immagine del vaglia postale circolare, il truffatore riproduceva perfettamente il titolo di credito procedendo al suo incasso.
Il nostro assistito intanto, ignaro della truffa, non riuscendo più a mettersi in contatto col truffatore, a causa dell’utenza telefonica continuamente spenta, decideva di recarsi presso l’Ufficio Postale di Ponte San Pietro (BG), per chiedere di rimettere i soldi del vaglia postale sulla carta di credito PostePay Evolution, che però rifiutava l’accredito dell’importo in quanto il vaglia postale era stato già interamente incassato presso l’Ufficio Postale di Santa Maria Capua Vetere (CE).
A questo punto il nostro assistito esibiva all’addetta dell’Ufficio Postale l’originale del titolo, dimostrando che quello utilizzato per incassare la somma di euro 18.000,00 presso l’Ufficio Postale di Santa Maria Capua Vetere (CE) fosse un titolo falso, verosimilmente clonato.
Pertanto si recava presso la Stazione dei Carabinieri di Villa d’almè (BG) dove denunciava i fatti sopra riportati.
I nostri Avvocati si sono attivati ed hanno ottenuto, la scorsa settimana, la restituzione da parte di Poste Italiane dell’importo di euro 18.000,00, risolvendo, così, questa incresciosa vicenda per il nostro assistito che ha potuto così recuperare totalmente l’importo sottrattigli attraverso la clonazione del vaglia postale circolare.
Negli anni 2014, 2015 e 2016, i nostri assistiti hanno concluso con la società Stufe Montorfano Srl un accordo che prevedeva l’obbligo di quest’ultima di fornire ai nostri assistiti un determinato quantitativo di sacchi di pellet, a fronte del pagamento di un corrispettivo pattuito, nonché di una stufa a pellet in omaggio.
La società Stufe Montorfano Srl ha provveduto a fornire ai nostri assistiti la stufa in omaggio nonché una minima parte della quantità concordata dei sacchi di pellet.
L’acquisto dei pellet avveniva mediante un finanziamento con una nota società del settore del credito al consumo.
Successivamente alla consegna della stufa in omaggio e di una minima parte della quantità concordata dei sacchi di pellet, la società Stufe Montorfano Srl si è resa totalmente inadempiente circa la consegna della restante quantità di sacchi di pellet.
Tuttavia la società di finanziamento ha preteso dai nostri assistiti il pagamento dell’intero importo finanziato.
Nel 2017 Stufe Montorfano Srl è fallita.
I nostri Avvocati, nel mese di maggio c.a., hanno ottenuto la definizione bonaria della controversia, con il pagamento della sola merce ricevuta, risolvendo così anche questo ennesimo raggiro.
Roma, 22 giugno 2018 – “Hai un accesso online al tuo conto corrente? Sei soddisfatto del servizio online che ti offre la tua banca? Cosa vorresti fosse migliorato? Sono queste alcune delle domande presenti nella survey ‘Consumatori e banche al tempo di Internet’ lanciata dall’Unione Nazionale Consumatori sul sito www.consumatori.it e sui suoi canali social”. E’ quanto si legge in una nota della prima associazione dei consumatori in Italia.
“L’indagine -spiega Massimiliano Dona, presidente dell’UNC- è stata realizzata per indagare in che modo sia cambiato e continui a trasformarsi il rapporto tra consumatori e banche al tempo di Internet, qual è il grado di soddisfazione degli utenti e quali aspetti vorrebbero che fossero migliorati nei servizi di home banking”.
Per partecipare, basterà rispondere a poche semplici domande. Che aspetti? Raccontaci anche tu la tua esperienza! PARTECIPA SUBITO ALL’INDAGINE
Storica vittoria contro ENI: grazie ad una causa avanzata dai nostri legali, il TRIBUNALE DI ROMA ha emesso una memorabile sentenza contro la Eni che richiedeva il pagamento di fatture abnormi ad un nostro associato ( sent. 71010/2018).
Il Giudice nell’accogliere la nostra opposizione, ha revocato il decreto ingiuntivo assolutamente ingiusto con cui la Eni aveva richiesto il pagamento della somma spropositata di oltre € 75.000,00 per asserita fornitura di energia elettrica ed ha stabilito che, non solo il nostro associato non dovesse neppure un euro alla Eni, ma che al contrario fosse la Eni a dovere al nostro associato dei soldi, condannandola a restituire non solo euro 84,86, oltre interessi, ma anche le spese legali per oltre 7.000 euro!
Noi dell’Unione Bergamasca Consumatori siamo in grado di verificare quali siano i reali consumi (metri cubi per il gas e/ o kw per l’erogazione di energia elettrica) legittimamente dovuti dai nostri associati e siamo riusciti , quindi, ad ottenere non solo la restituzione delle somme dovute all’utente, ma anche frenare le illegittime azioni dei giganti delle società erogatrici come Eni !
La telefonia si conferma regina incontrastata dei reclami che ogni giorno giungono agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori; negli ultimi mesi, complice il “pasticcio” della fatturazione a 28 giorni, il numero di segnalazioni è persino triplicato!
Anche se spesso si tratta di cifre irrisorie, pochi centesimi o qualche euro, sul lungo periodo possono fare la differenza. E poi a far arrabbiare i consumatori è l’atteggiamento di quelle compagnie che fanno del rapporto con il cliente il proprio vanto per poi somministrarci tutte queste opacità alla prima occasione.
Avete una minima idea di quanti costi sono nascosti nella nostra bolletta del telefono? Questi importi, dei quali spesso neanche ci accorgiamo, fanno lievitare la fattura mese dopo mese!
Noi dell’Unione Nazionale Consumatori abbiamo dichiarato una guerra totale alle aziende delle Telco a seguito della vicenda delle bollette a 28 giorni: abbiamo denunciato le scorrettezze informative sul recesso, gli inganni della fibra ed ora abbiamo lanciato una ampia denuncia degli operatori Tim, Vodafone, WindTre e Fastweb all’Autorità Antitrust con l’accusa di addebitare in modo non trasparente alcuni costi dei servizi.
E voi conoscete ogni singola voce della vostra bolletta? Date un’occhiata a questi 10 addebiti e ne scoprirete delle belle! E per commentare sui social utilizzate l’hashtag #costinascosti.
Insomma di costi nascosti in bolletta ne abbiamo trovati diversi, sarà l’Antitrust a stabilire se esistono degli illeciti, ma in ogni caso auspicheremmo ben altro atteggiamento da parte delle compagnie che possono sicuramente farsi la guerra dei prezzi, ma lo facciano in maniera trasparente!
Autore: Simona Volpe
Data: 4 maggio 2018
La Commissione esaminatrice del Premio Antitrust ha comunicato la vittoria dell’Unione Nazionale Consumatori per la categoria “associazioni di consumatori” per “il complesso delle azioni di contrasto alle pratiche commerciali scorrette“.
Il Premio va all’associazione che, nell’anno in corso o immediatamente precedente alla pubblicazione del bando di indizione del Premio, si è maggiormente distinta nella diffusione dei valori della concorrenza o nella tutela dei diritti dei consumatori.
Ringraziamo la Commissione esaminatrice e l’Authority per il riconoscimento avuto che premia tutti quelli che dal 1955 ad oggi hanno lavorato e lavorano all’interno dell’associazione per tutelare i diritti dei consumatori.
“Vincerlo ora -come sottolineato da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori- vuol dire che il nostro impegno non è mai venuto meno e che siamo in prima linea nel tutelare i consumatori da soprusi e vessazioni“.
Per chi ancora non ci conoscesse e per chi semplicemente vuole ripercorrere i numeri, le battaglie e le vittorie del nostro 2017 insieme non perdete il nostro Report Attività 2017.
Per scoprire tutte le attività 2017 di Unc scarica il Report