COME TI SPOSTI IN CITTA’?

Quali sono le preferenze dei consumatori in tema di trasporti in città? La scelta ricade sul trasporto pubblico, il mezzo di proprietà o il servizio taxi? E quanto la sharing economy sta cambiando le abitudini di tutti? Proprio per dare una risposta a queste domande, l’Unione Nazionale Consumatori ha realizzato il sondaggio “Trasporti in città: e tu, quale preferisci?”

L’obiettivo è dare una risposta alle principali domande in tema di mobilità cittadina: quanti consumatori si affidano al trasporto pubblico? In quali casi l’automobile resta il mezzo privilegiato? Le nuove piattaforme di condivisione (Car2Go, Eni Enjoy, UberPop, BlaBlaCar, etc.) rappresentano una buona alternativa? E nella scelta di un servizio di car sharing, cos’è per i cittadini sinonimo di sicurezza?

Per rispondere al sondaggio e visualizzare i risultati in tempo reale, basteranno solo pochi minuti: non aspettare, dicci la tua! Vai al sondaggio.

AUMENTO BOLLETTE ACQUA: PERCHE’?

“Ci saranno rincari nella bolletta dell’acqua, ma non possiamo certamente parlare di stangata”. E’ quanto dichiara Pieraldo Isolani, Responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l”introduzione del Metodo Tariffario Idrico da parte dell’Autorità per l’energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico che  provocherà aumenti medi del 3,9% nel 2014 e del 4,8% nel 2015 per la gran parte dei clienti domestici.

“Il nuovo metodo tariffario idrico -spiega l’esperto- cerca di omogeneizzare gradualmente i criteri di determinazione delle tariffe idriche (e i costi che in esse devono essere compresi), attualmente assai diversi fra loro, mirando ad evitare che nelle tariffe siano compresi costi impropri (es. depurazione anche se non viene fatta) e dall’altro a facilitare gli investimenti necessari a ristrutturare la rete idrica che è un vero e proprio colabrodo (oltre 30% di perdite). Gli aumenti in bolletta, dunque, derivano dagli investimenti da fare nella rete idrica nei prossimi 4 anni per circa 4,5 MLD Eur, ma siamo nell’ordine dei 10/15 euro l’anno a famiglia. Più che altro, dunque, sarebbe il caso che l’Autorità vigilasse affinché gli investimenti previsti siano effettivamente effettuati”.

“Ci sembra prioritario, inoltre -aggiunge Isolani- estendere a tutte le famiglie in difficoltà il Bonus Idrico, in modo che a nessuno sia tolta la fornitura dell’acqua. Su questo piano l’Autorità sta svolgendo un’indagine per verificare i diversi bonus esistenti per poi fare una proposta di omogeneizzazione, ma ci sembra che si stia facendo ancora troppo poco e che i tempi previsti siano troppo lunghi. Infine è fondamentale risolvere il problema delle bollette di conguaglio, sempre troppo numerose e con importi rilevanti, che mettono in crisi le famiglie”.

DIFENDERSI DAL RECUPERO CREDITI AGGRESSIVO

Nei mesi scorsi numerosi consumatori si sono rivolti a noi denunciando di aver ricevuto da parte della società di recupero crediti Ge.Ri comunicazioni dai toni piuttosto aggressivi.

Purtroppo casi del genere sono sempre più comuni e, complice la crisi economica, il recupero crediti sembra diventato il business del momento.

Dunque, come ci si può difendere?
La prima cosa alla quale dobbiamo prestare attenzione è la corretta verifica circa la reale esistenza del debito: teniamo in considerazione che alcune società si affidano a comunicazioni improvvisate  che sono facilmente riconoscibili perchè il riferimento alla posizione debitoria è molto superficiale è generico (si tratta spesso di messaggi che ci arrivano via e-mail oppure per posta).

In generale, è illegittima ogni modalità di ricerca del debitore, presa di contatto, sollecitazione che sia lesiva della sua riservatezza o della dignità personale: si pensi a quelle sgradite sollecitazioni sull’utenza telefonica fissa o mobile, all’invio di sms, ecc…

Ma si arriva persino alle visite a domicilio o sul luogo di lavoro, talvolta con apposizioni di messaggi sulla porta di casa idonei a violare le più elementari regole di rispetto della privacy.

E’ bene inoltre fare attenzione a tutte quelle affermazioni non veritiere utilizzate per indurre i consumatori a pagare: non è vero che il mancato pagamento di un debito può comportare il carcere, non è vero che può portare alla dichiarazione di fallimento, non è vero che al mancato pagamento del debito può fare seguito il pignoramento dei beni o dello stipendio perchè in questo caso è necessario che intervenga un provvedimento del giudice.

Ricordiamo che per problemi con società di recupero crediti aggressive è possibile contattarci all’indirizzo: unioneconsumatoribg@alice.it oppure al numero 035/242282.

L’acquisto di stufe a pellet consente di risparmiare

Negli ultimi anni è diventato più popolare scaldare le nostre abitazioni mediante stufe a pellet, considerato che ai prezzi attuali del combustibile una stufa a pellet in una stagione può tagliare le spese per il riscaldamento fino a 1.500,00 circa, a seconda del tipo di impianto che va ad integrare.

Ma occorre prestare attenzione da chi acquistarlo!!!

Infatti, negli ultimi mesi, diversi consumatori, dopo aver commissionato ad un’impresa della provincia bergamasca la fornitura di pellet, per la quale hanno sottoscritto apposito contratto di finanziamento finalizzato appunto al pagamento del corrispettivo della fornitura di pellet, si sono visti consegnare soltanto una piccolissima parte dei sacchi di pellet ordinati.

Questa azienda ad oggi è irrintarcciabile, non risponde più al telefono ed il punto vendita è chiuso senza neanche più gli arredi.

Pertanto questi consumatori  hanno subito oltre al danno anche la beffa di dover continuare a pagare le rate del finanziamento sottoscritto.

Il consiglio quindi è di rivolgervi alla nostra associazione che tramite i propri legali saprà darvi utili informazioni su come fare per risolvere il problema.

UNIONE BERGAMASCA CONSUMATORI
VIA TORQUATO TASSO,82  BERGAMO

 

OBBLIGAZIONI ARGENTINE EMESSE DAL 1999 AL 2001

VENGONO RIACQUISTATI I TITOLI RECUPERANDO TRA IL 75 E L’85% DEL VALORE NOMINALE.

E’ notizia degli ultimi 20 giorni che i possessori delle obbligazioni argentine emesse dal 1999 al 2001 e non oggetto di scambio nel 2005 e 2010 possono rivendere i titoli recuperando tra il 75 e l’85% del valore nominale.

Notizia IMPORTANTISSIMA in quanto fino a pochi mesi fa questi titoli avevano valore esiguo, in sostanza pari a zero.

Invitiamo pertanto i nostri associati a rivolgersi a noi presso il nostro ufficio in Via Torquato Tasso 82, Bergamo.

Tel.035/242282

L’UNIONE BERGAMASCA CONSUMATORI COMPIE 50 ANNI

Mezzo secolo a combattere per i diritti degli utenti, l’Unione Bergamasca Consumatori, costituita a Bergamo nel 1964 sotto il patrocinio della Camera di commercio e del Comune di Bergamo, taglia l’importante traguardo in splendida forma.

EQUITALIA NORD SPA – PIGNORAMENTO DEL CONTO: COME SBLOCCARE IL CONTO CORRENTE IN BANCA

Nell’ultimo mese diversi dipendenti e pensionati stanno subendo da parte di Equitalia il pignoramento delle somme depositate sui conti correnti bancari. In particolare l’Agente della Riscossione procede alla notifica dell’atto di pignoramento dei crediti del debitore verso terzi, ovvero verso le Banche ove il debitore intrattiene rapporti di conto corrente, a norma dell’art. 72-bis del DPR n. 602/1973, ordinando alle Banche di pagare il credito direttamente al Concessionario della Riscossione fino a concorrenza del credito per cui si procede. Sostanzialmente il debitore si trova nell’impossibilità di disporre dell’intera somma risultante dal saldo attivo del conto corrente subendo così un grave nocumento.

 Ma il pignoramento come eseguito dall’Agente della Riscossione non rispetta le disposizioni di legge e precisamente l’art. 72-ter del suddetto DPR n. 602/1973. Infatti, detta disposizione, divenuta operativa dal 29 aprile 2012, ha fissato nuovi limiti in tema di pignoramento presso terzi, e in particolare sul pignoramento dello stipendio e sul pignoramento della pensione da parte dell’Agente della Riscossione, come Equitalia Nord Spa.
La novità in tema di pignoramento presso terzi, prevede infatti dei nuovi limiti di pignorabilità che sono diversi a seconda degli importi degli stipendi, salari o altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro, comprese le indennità dovute a seguito di licenziamento su cui si procede al recupero crediti.
Questi nuovi massimi di pignorabilità dello stipendio e della pensione sono:
1/10 per stipendi/pensioni/salari/altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro netti fino a Euro 2.500,00;
1/7 per stipendi/pensioni/salari/altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro netti da Euro 2.500,00 a Euro 5.000,00.

Inoltre, detti pignoramenti presso terzi non sono comunque possibile alla luce della Circolare: Pignoramenti a carico di lavoratori dipendenti e pensionati“, sottoscritta dal responsabile della divisione riscossione di Equitalia, Giancarlo Rossi, trasmessa agli amministratori delegati e ai direttori generali di tutte le società di riscossione partecipate, la quale prevede che: “nelle more degli approfondimenti che si rendono necessari all’esito delle problematiche emerse in merito ai pignoramenti di conti correnti sui quali affluiscono stipendi/pensioni, si dispone, con decorrenza immediata, che per i contribuenti lavoratori dipendenti e/o pensionati non si proceda, in prima battuta, a pignoramenti presso istituti di credito/poste. Tali azioni saranno attivabili solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5 mila euro mensili.”
I nostri Avvocati si sono attivati ed hanno ottenuto, da parte delle Banche, lo sblocco delle somme accreditate sul conto corrente, risolvendo, così, questo gravoso nocumento per i nostri assistiti che hanno potuto così recuperare immediatamente la disponibilità del proprio conto corrente bancario.

DAD – OTTENUTA LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO E LO STORNO DELLE FATTURE

Nel 2011 alcune imprese della bergamasca avevano ricevuto un modulo da compilare e firmare, recante l’intestazione “Registro Italiano in Internet per le imprese” che nulla ha a che vedere con il Registro del ccTLD “it”, dell’Istituto di Informatica e Telematica del C.N.R. di Pisa, unico ente deputato alla registrazione e gestione dei “domini.IT” in Italia.
Nel modulo si chiedeva agli imprenditori di verificare ed eventualmente correggere i dati commerciali dell’azienda per un aggiornamento del registro.
In realtà fra le decine di clausole scritte in miniatura una comportava l’adesione dell’imprenditore a un’inserzione pubblicitaria su internet, a pagamento ovviamente, di Euro 958,00 annui per tre anni.
L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato già nel 2007 e 2008 aveva sanzionato la società “DAD Deutscher Adressdienst GmbH” per complessivi Euro 64.200,00 perché il messaggio pubblicitario contenuto nel modulo è ingannevole e quindi illecito, ed ha vietato l’ulteriore diffusione del modulo.
I nostri Avvocati si sono attivati ed hanno ottenuto, la scorsa settimana, la definizione bonaria della controversia pendente avanti il Tribunale di Bergamo, risolvendo, così, questo ennesimo raggiro.
Infatti, i contratti sottoscritti dalle imprese coinvolte sono stati consensualmente risolti con efficacia immediata, le fatture emesse sono state annullate mediante l’emissione delle rispettive note di credito, la “DAD Deutscher Adressdienst GmbH” ha parzialmente rimborsato le spese legali anticipate.

ATTENZIONE AI VENDITORI PORTA A PORTA!

ATTENTI ai venditori porta a porta! ATTENZIONE a tutti i venditori che Vi propongono di cambiare società fornitrice di energia e Vi promettono risparmi e sconti e poi Vi sottopongono moduli da firmare! Se non avete intenzione di aderire o se non Vi hanno esattamente spiegato a cosa andate incontro non firmate! NON FIRMARE E’ SEMPRE LA MIGLIOR DIFESA. E ricordateVi che, entro dieci giorni lavorativi, potete comunicare il vostro recesso senza pagare nulla e senza cambiare fornitore oppure potete rivolgerVi a noi, UNIONE BERGAMASCA CONSUMATORI!!