Caso diamanti, chiesta una perizia al giudice
La strada sembra essere quella di una perizia: un accertamento tecnico da parte di un esperto designato dal Giudice Civile per verificare l’effettivo valore dei diamanti oggetto della querelle.
Più esattamente precisa l’Avvocato Forcella che per l’Unione Consumatori assiste una trentina di persone, “interessa individuare il valore sia al momento dell’acquisto delle pietre preziose, sia il loro valore attuale”.
Ovvero interessa anche capire se i diamanti siano stati o meno venduti a un prezzo superiore al loro valore di mercato. “Abbiamo fatto istanza – spiega il legale, che con questo ricorso chiama in causa l’ex Credito Bergamasco, ora assorbito in Banco Bpm – il giudice dovrà valutarla e, soprattutto, cercare un esperto gemmologo che sia al tempo stesso preparato sul tema e non collegato ad alcuna delle parti in causa”.
La vicenda, su cui ora la parola passa al tribunale civile di Bergamo, vede coinvolti a livello nazionale circa 50 mila compratori (un migliaio in Bergamasca) che, tra il 2011 e il 2015, hanno acquistato dalla Intermarket Diamond Business diamanti con valore medio di circa 10.000 euro il pezzo: pietre che si sarebbero però rivelate di valore nettamente inferiore.
Altre banche che avevano proposto l’acquisto ai clienti hanno già optato per il rimborso.
Unica a non averlo ancora fatto è appunto Banco Bpm: “Avevamo unicamente il ruolo di segnalatrice di IDB – chiarisce la Bpm -. Stiamo valutando caso per caso.